La pallavolo è uno sport di squadra bellissimo, che sublima al massimo il concetto di squadra. Un forte schiacciatore, infatti, ha bisogno di un ottimo alzatore per poter svolgere il suo compito. E un attacco, non può nemmeno entrare in funzione, se dietro non c’è una perfetta ricezione in grado di contrastare le schiacciate avversarie. Uno dei fondamentali più importanti, nella pallavolo, è il muro. Vediamo come si fa.
Il muro è la naturale contromossa che si deve approntare per impedire alla squadra avversaria di schiacciare con facilità nel nostro campo. Per farlo al meglio, si deve lavorare a lungo sulla tecnica che lo deve distinguere. E che si compone di quattro fasi: posizione di partenza, caricamento, estensione, ricaduta.
Per quanto concerne la posizione di partenza, bisogna sapere che le gambe debbono essere leggermente flesse, la distanza dalla rete deve essere di circa mezzo metro, poco più o poco meno, le braccia debbono essere alte coi gomiti posti all’altezza del viso, le dita debbono essere aperte e i piedi debbono essere paralleli.
Il caricamento deve portare alla miglior chiusura dell’angolo tra la gamba e il piede, mentre per quanto concerne l’estensione, essa deve portare chi sta facendo il muro ad invadere più possibile il campo di tiro dello schiacciatore avversario, estendendo al massimo gli arti superiori in alto e in avanti.
Infine, nella ricaduta le gambe debbono ammortizzare l’urto col suolo piegandosi leggermente. I piedi debbono toccare terra entrambi nello stesso momento e le mani debbono rimanere in alto il più possibile, sia per prolungare la fase difensiva, sia per aiutare a tenere l’equilibrio. Se anche il contatto con il pallone avversario non c’è, il muro sarà stato comunque utile per costringerlo ad un colpo non facile.