Dopo un lungo inverno, finalmente è arrivato il momento di programmare le nuove vacanze. Destinazione Mar Rosso o Maldive. L’attrezzatura è pronta: maschera, pinne e boccaglio. Ma attenzione! A volte sapere nuotare non è sufficiente. Il mare e l’attività fisica in acqua possono nascondere delle insidie e comunque è utile conoscere alcuni semplici accorgimenti.
In apnea la cosa che serve di più è la riserva di aria che riusciamo ad immagazzinare nei nostri polmoni. Per far sì che questa riserva duri il più possibile occorre svolgere un’attività motoria tranquilla e il più possibile rilassata, movimenti lenti e senza quindi sforzi eccessivi e limitando gli stress.
Un’altra tecnica largamente usata da chi fa immersioni senza autorespiratore per far sì di avere una autonomia di fiato superiore si chiama “iperventilazione” e si ottiene facendo, prima dell’immersione, tanti brevi e veloci inspirazioni ed espirazioni per un tempo che si aggera intorno ai 30/45 secondi. Dopodiché si fa l’inspirazione finale completa e ci si immerge. Noterete che la vostra capacità di trattenere il respiro si allungherà.
Attenzione ad un evento quanto mai difficile dal verificarsi, ma altrettanto insidioso e pericoloso. Dopo una lunga giornata in cui ci si trattiene in acqua è normale cominciare ad accusare stanchezza fisica, contemporaneamente il vostro corpo, se non protetto da una muta, potrebbe iniziare ad avere freddo. A questo punto se alle due evenienze citate e contemporanee se ne aggiunge contestualmente una terza data da uno stress improvviso (es. una murena che vi attacca o l’ombra di un vostro compagno che non vi aspettavate) potreste avere con molta probabilità un blocco cardiaco. MA SOLO SE I TRE CITATI EVENTI SI VERIFICANO CONTEMPORANEMENTE. Quindi quando siete stanchi ed iniziate ad avere freddo uscite fuori dall’acqua.