Ciascuno di noi trascorre un terzo della propria vita dormendo. Ma perche’ ? Qual e’ la causa del nostro sonno ? Alcune teorie si contendono la risposta ma il mistero permane. Secondo l’opinione dello studioso D.B. Cohen, gli antenati degli esseri umani erano soliti ripararsi durante la notte per nascondersi dai predatori. Questo avrebbe originato e favorito la tendenza al sonno.
Altra teoria, di Allison e Cicchetti, pone l’accento sulla conservazione d’energia. Si afferma in sostanza che le specie che hanno difficoltà a far fronte ai bisogni energetici del loro stato di veglia, per motivi inerenti al lungo metabolismo o alla scarsità di cibo, sono le specie che dormono più a lungo. Tale ipotesi di lavoro sarebbe suffragata da studi che hanno confrontato il fabbisogno energetico di diverse specie nonché evidenziato il tempo che ognuna di esse e’ solita dedicare al sonno. Altra opinione si riferisce al nostro “interruttore”
biologico del sonno. Secondo lo scienziato Piero Angela, infatti, ognuno di noi possiede un orologio biologico interno che da tempo immemorabile “ci fa addormentare e svegliare attraverso un sincronismo del ritmo notte-giorno con il ritmo sonno-veglia”.
Tale meccanismo, secondo lo stesso Angela, scatterebbe automaticamente e indipendentemente dal prodursi di variazioni anomale di luce. Ma dove risiede precisamente tale orologio?
I ritmi circadiani sarebbero regolati da una piccola porzione di cellule posizionata nel cervello nella regione dell’ipotalamo nota come nucleo soprachiasmatico. Una eventuale lesione di questa “centralina” nervosa, altererebbe i nostri ritmi sonno-veglia. Tale consapevolezza, maturata in seguito ad alcuni esperimenti condotti, non consente tuttavia di regolare la centralina in modo da ovviare ai numerosi disturbi di insonnia o sonnolenza che affliggono moltissime persone (in Italia sono diversi milioni).